Presentazione Squadre 2020: Trek-Segafredo
La Trek-Segafredo vuole essere grande protagonista di questa stagione. La formazione statunitense ha fortemente rinnovato il proprio roster, confermando i propri nomi più altisonanti e aggiungendo un nome affermato come Vincenzo Nibali, insieme a tanti corridori interessanti per il futuro. Il focus principale rimarranno quindi i Grand Tour e le classiche più impegnative, ma molti uomini sono in grado di ottenere risultati importanti anche sul pavé e nelle competizioni di un giorno. La presenza del campione del mondo in rosa, insieme a quella del vincitore dell’ultimo Lombardia, darà sicuramente un ulteriore incentivo al team, che può puntare decisamente in alto in buona parte delle corse in calendario.
Gli uomini più attesi
Inutile nascondersi, il progetto della squadra quest’anno vedrà in Vincenzo Nibali l’uomo di punta. Il siciliano ha scelto di cambiare aria dopo l’esperienza in Bahrain-Merida, trovando una squadra sicuramente molto attrezzata per appoggiarlo nei suoi obiettivi principali. Scommettere su un nuovo ambiente a 35 anni compiuti non è da tutti, a maggior ragione in una stagione in cui ci saranno obiettivi cruciali. Il vincitore di quattro Grand Tour ha messo gli occhi sul Giro d’Italia e sulle olimpiadi di Tokyo 2020, entrambe corse in cui correrà come uno dei grandi favoriti, almeno sulla carta. Attenzione però a sottovalutare le sue possibilità alla Milano-Sanremo, che ha vinto nel 2018 e in cui si è piazzato anche l’anno scorso, e alla Liegi-Bastogne-Liegi, qualora decidesse di correrla. Per il resto il messinese non ha bisogno di ulteriori presentazioni: per lui parlano i risultati in carriera.
Per i Grand Tour gli altri due uomini di riferimento saranno Richie Porte e Bauke Mollema, che arrivano a questa stagione in due momenti opposti delle rispettive carriere. L’australiano sembra in caduta libera, incapace di rispondere alle aspettative che lo vorrebbero corridore almeno da podio nelle corse da tre settimane e non più devastante nelle competizioni da una settimana. Willunga Hill a parte, il tasmaniano dovrà ritrovare le sensazioni che lo hanno lanciato tra i favoriti di ogni Tour degli ultimi cinque anni, salvo poi non chiudere mai nei primi quattro. Anche a causa degli infortuni, certo, ma non è l’unica motivazione. In ogni caso sarebbe un delitto sottovalutarlo, tanto nelle corse da una settimana quanto in quelle da tre. Il neerlandese invece ha vissuto la migliore stagione della sua carriera, con il meraviglioso successo al Lombardia 2019 e il quinto posto al Giro d’Italia. In una stagione ricca di appuntamenti adatti agli scalatori e corridori da classiche impegnative il classe ’86, che nel suo palmarès vanta anche un San Sebastian, sarà sicuramente tra gli uomini da tenere in maggiore considerazione. E non è da escludere che anche al Tour de France possa togliersi le sue soddisfazioni, così come in una corsa come la Liegi-Bastogne-Liegi.
Certamente il 2020 sarà un anno indimenticabile per Mads Pedersen, che fino a settembre correrà con la maglia iridata conquistata a sorpresa a Yorkshire 2019. Il danese punterà con decisione alle classiche di primavera, speranzoso di poter migliorare il secondo posto ottenuto al Giro delle Fiandre 2018. Certo ora sarà possibile capire se può correre da leader o il ruolo da outsider è quello che gli si addice maggiormente. L’altro uomo di riferimento per il pavé sarà Jasper Stuyven, desideroso di rialzarsi dopo un 2019 sicuramente al di sotto delle proprie aspettative. Il belga, che in carriera vanta due top five alla Parigi-Roubaix e un settimo posto al Giro delle Fiandre, proverà a far valere le proprie caratteristiche di passista in grado di tenere su salite brevi, per poi far valere la sua buona esplosività nel finale. Non è da escludere che possa anche provare a gettarsi nella mischia in qualche volata abbastanza ristretta durante l’anno, compito che gli è già ben riuscito in passato. Per le spedizioni sul nord giocherà un ruolo molto importante Edward Theuns, buon punto di appoggio per i capitani e a sua volta potenziale leader per gli sprint, nonostante abbia perso parte del suo spunto veloce di recente. Il team per le classiche potrà poi fare appoggio su Ryan Mullen, ottimo passista e buon cronoman, e sul lussemburghese Alex Kirsch.
Sono poi diversi i corridori dai quali ci si aspetta un salto di qualità o una conferma ad alti livelli. A cominciare da Giulio Ciccone, l’anno scorso protagonista sia al Giro d’Italia, con una vittoria di tappa e la maglia azzurra, sia al Tour de France, in cui ha indossato la maglia gialla. L’abruzzese farà soprattutto da spalla a Nibali per imparare i trucchi del mestiere sulle corse da tre settimane, pronto a spiccare il grande salto nel mondo dei capitani, ma di sicuro si metterà in mostra se ne avrà occasione. Per le classiche mosse, con un buon numero di salite, anche il lettone Toms Skujins risulta essere un’opzione valida, oltre che un buon appoggio per i leader quando la strada si fa impegnativa. Il ruolo di gregario spetterà anche a Kenny Elissonde, valido scalatore, Antonio Nibali e Jacopo Mosca, pronti a dimostrare di essere uomini affidabili e all’occorrenza buoni cacciatori di tappe.
Le giovani promesse
Molto interessante anche il battaglione di giovani su cui farà affidamento la formazione statunitense. Matteo Moschetti ha già dimostrato di poter essere uomo su cui contare negli sprint, e in una squadra priva di un leader di spessore in questo tipo di arrivi potrà avere ancora più spazio. Bisognerà ovviamente capire quali appuntamenti deciderà di dargli il team, che punterà con forza sulle classifiche più che sulle volate. Proprio tra gli scalatori, ci si aspetta il definitivo salto di qualità dal giovane Nicola Conci, che ha già dimostrato buone qualità in salita e sembra nel contesto giusto per poter crescere ulteriormente.
Tra i più giovani neoprofessionisti, che quindi necessiteranno più tempo per ottenere risultati personali, è da tenere d’occhio Quinn Simmons, campione del mondo juniores e campione nazionale statunitense a cronometro. Se nelle corse contro il tempo potrà già difendersi bene, potrebbero servire un paio di anni per vedere il classe 2001 competitivo nelle corse a tappe. È un ottimo cronoman anche Charles Quarterman, classe ’98 che sicuramente potrà crescere molto presso il team statunitense per la cura maniacale dei dettagli in questo tipo di specialità. Decisamente più scalatore infine Juan Pedro Lopez, cresciuto alla corte di Contador e Basso nella Kometa Cycling e potenziale prospetto per le corse a tappe in una Spagna alla disperata ricerca di grandi nomi per il dopo Valverde.
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